A cosa serve la radio
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Alla domanda "a cosa serve la radio" risponderei così: la radio è un utile sussidio di studio e di cultura e può dare un apporto formativo, facendo acquisire nozioni legate alla geografia, alle lingue, a materie tecniche e, perchè no, mezzo di acculturamento in fisica; bene si sposa la tecnica delle radiocomunicazioni con l'informatica, specie dopo l'avvento del packet, con il quale si scambiano notizie tecniche a distanza, con altri radioamatori sparsi sulle diverse zone geografiche,dando così possibilità di sviluppo alla creatività dei giovani che si applicano a questo che da un hobby finisce per diventare ampliamento di cultura e non semplice trastullo. Vi è poi l'impegno sociale nei casi di pubbliche calamità ed in questo campo ampia è stata l'applicazione del radiantismo,con il volontariato che, sopperendo all'inefficienza delle strutture, ha contribuito alla soluzione di annose e a volte tragiche situazioni. Ma, parlando di punti di vista, c'è chi come me ritiene importante l'attività radiantistica nel "sociale", come comunicazione di esperienze di vita, scambio di idee, incontro di voci ed intercalari diversi, che poi, in alcuni casi, si fondono in calorose strette di mano, quando, in occasione delle mostre radioamatoriali, si riesce ad associare le sigle assegnate dal Ministero con le persone con le quali il QSO è avvenuto. Da quel momento in poi, si riaccendono gli apparati con più entusiasmo per risentire chi si è conosciuto magari davanti ad una tazzina di caffè. Quindi anche questo è socializzare e dà piacere a stare in radio per mantenere viva la buona conoscenza fatta, scambiarsi i dati degli apparati , comunicare come le stesse stanno operando, per dare quel senso di soddisfazione ed orgoglio all'operatore impegnato. Credete che ciò sia poco ? Nient'affatto, in un mondo freddo e ormai pervaso dagli egoismi e dalla indifferenza, questo è uno dei pochi segni ancora esistenti di calore umano che affratella gente mai conosciutasi e che forse mai si sarebbe scambiato un saluto se questo grande mezzo che sembra un gioco, ma che invece è un supporto sociale, non fosse stato messo in atto. Certo che la forza di questi giocattoli, sia pure costosi, sta nell'essere riusciti a costituire una enorme famiglia, sparsa in tutto il mondo , i cui componenti, anche se di lingue diverse, hanno lo stesso scopo: essere affratellati in un saluto caloroso da un capo allo altro del globo.
73 de Antonio Vernaleone - IK7ICK |
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