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I radioamatori incontrano gli studenti del Polo 1 nel centenario della radio.
La magia delle onde radio all’indomani del centesimo anniversario dalla prima trasmissione radiofonica avvenuta il 6 ottobre 1924 in Italia è stato al centro dell’incontro appassionante vissuto ieri mattina dalle studentesse e dagli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado Polo 1 Galatina e Collemeto.
Il fascino di un mezzo intramontabile che, con l'evolversi delle tecnologie, è riuscito a mantenere la sua centralità come ribadito dagli esperti che hanno dialogato con i ragazzi spiegando in maniera semplice che significa essere radioamatori.
L’incontro, fortemente voluto dalla dirigente Luisa Cascione, ha visto la partecipazione di Icilio Carlino (Presidente ARI), Marco Fiore (Responsabile Radio Comunicazioni di Emergenza), Gianluca Eremita (Addetto Stampa), Cosimo Atrotto , Franco Soudioux, Daniele Ingrosso (Radioamatori Tutor) e Giuseppe Sergi (Aspirante Radioamatore).
Gli studenti hanno appreso cosa è una stazione radioamatoriale, come si trasmette da qualsiasi luogo (mare, montagna, laghi, castelli, luoghi storici, ecc.) e in che modo si riesce a collegare tra loro stazioni sparse in tutto il mondo. Molte sono le sfaccettature dell'attività dei radioamatori che possono restare connessi per pochi minuti o per diversi giorni, per delle commemorazioni speciali, o per delle sperimentazioni di trasmissione in QRP (bassa potenza) e anche per dei test per eventuali emergenze.
Sono circa 2 milioni e mezzo i radioamatori sparsi nel mondo che da anni, attraverso l’evoluzione delle tecnologie, trasmettono nell’etere attraverso le onde radio pensieri, parole, musica. Persone appassionate di comunicazioni via etere che, attraverso la progettazione, la costruzione e l’uso di ricetrasmettitori, antenne e loro accessori, effettuano sperimentazioni nel campo dell’elettronica e delle telecomunicazioni in linea con lo spirito dettato da Guglielmo Marconi, scienziato e pioniere delle comunicazioni senza fili, oggi comunemente conosciute con il termine anglosassone “wireless”.
I ragazzi sono rimasti affascinati dal fatto che il radioamatore possa comunicare con altri radioamatori a corto o lungo raggio, utilizzando procedure operative di scambio di messaggi e codici universalmente riconosciuti. Un linguaggio unico che supera le barriere dello spazio e della lingua.
Una passione sì, ma anche un servizio così come riconosciuto dallo stato italiano. Un servizio utilizzato anche dalla Protezione Civile, che lo mette a disposizione delle popolazioni civile, anche attraverso periodiche esercitazioni locali e nazionali per migliorare sempre l’efficacia dell’azione svolta dai radioamatori.
Dalla terra allo spazio con il racconto dell’attività, iniziata più di vent’anni fa, del progetto denominato A.R.I.S.S. (“Amateur Radio on the International Space Station”) che unisce “via radio” studenti e astronauti in orbita sulla Stazione Spaziale Internazionale (I.S.S.). Un progetto che vede il coinvolgimento di alcune fra le più importanti agenzie spaziali – Nasa, Roscomos, Esa, Jaxa e Csa - Asc, oltre a varie associazioni internazionali di radioamatori, teso a valorizzare e diffondere la cultura scientifica e per promuovere l’interesse delle nuove generazioni verso le discipline STEAM (Science, Techonology, Engineering, Arts and Mathematics). Proprio per questo motivo, anche gli astronauti sono radioamatori.
Nell’incontro sono stati menzionati anche gli interventi attuati nella nostra provincia, come quello del 31 dicembre 1999, in occasione del Millenium Bag a Santa Maria di Leuca e durante la visita di Papa Ratzinger, in cui si è collaborato col 118.
Nei saluti il Presidente ha ricordato i 100 anni della radio, i 70 della televisione e i 150 di Marconi di cui si è ascoltato audio originale. Si sono effettuati collegamenti con radioamatori sparsi nel mondo ed i ragazzi hanno avuto la possibilità di osservare da vicino antenne costruite con materiali di riciclo.
Un incontro che ha davvero coinvolto tutti i partecipanti, i quali hanno compreso come, nonostante il passare di decenni, l’invenzione dell’italiano Guglielmo Marconi, abbia segnato un momento straordinario per la comunicazione che resta incredibilmente viva anche oggi.

 

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